sabato 31 maggio 2008

La scelta del chirurgo plastico: come sceglierlo e perchè proprio lui?


La chirurgia estetica oggi viene praticata da un numero sempre maggiore di medici che spesso non sono specialisti in chirurgia plastica. Alcuni, pur non essendo specialisti in plastica, praticano esclusivamente la chirurgia estetica da anni e continuano ad aggiornarsi. Altri invece, con il miraggio del facile guadagno, dopo un corso di tre o quattro giorni eseguono liposuzioni o altre operazioni causando, talvolta, guai ai pazienti e ai colleghi specialisti che vedono messa in dubbio la loro professionalità. Nessuno assicura che uno specialista in chirurgia plastica sia sicuramente bravo a fare un determinato intervento. Ma è certo che abbia frequentato per almeno cinque anni dei reparti di chirurgia plastica ricostruttiva e abbia sostenuto degli esami per conseguire la specializzazione. NB. la dicitura "chirurgia plastica" dopo il nome del medico non dimostra il possesso della specializzazione che viene invece indicato dalla dicitura "specialista in
chirurgia plastica
". La specializzazione in chirurgia estetica non esiste. Il Master in chirurgia estetica è stato istituito di recente presso alcune università italiane: il corso dura un anno con una frequenza di un fine settimana al mese.
Le foto di altri casi come il vostro
Secondo alcune persone il paziente deve chiedere al chirurgo immagini di pazienti da lui operati e, in particolare, di casi simili al suo. Questo non è sempre utile: prima di tutto il chirurgo non è autorizzato a mostrare le foto dei suoi pazienti. Inoltre, vedere delle immagini non vuole necessariamente dire che quei pazienti sono stati operati dal chirurgo da voi interpellato. I casi proposti potrebbero essere presi da una rivista o essere pazienti operati di un altro collega. Se poi il chirurgo non ha la foto di un caso come il vostro non significa che non sarà in grado di operarvi brillantemente.
Attenzione ai miracoli apparenti.
L'immagine al computer
Oggi con l'aiuto del computer e dei programmi di fotoritocco è possibile modificare le immagini per mostrare ai pazienti il possibile risultato dell'intervento Nel caso di interventi come la mastoplastica, i si tratta più di uno strumento di marketing che di un vero progetto realistico.
Attenzione però: L'immagine elaborata non è una garanzia di risultato e un chirurgo serio non prometterà mai la perfetta corrispondenza tra la foto modificata e il risultato.
Quali sono i rischi? Un chirurgo abile col computer, per convincere il/la paziente, può mostrare un risultato che non potrà mai realizzare. Ma può anche accadere che un ottimo professionista sia poco esperto nelle elaborazioni e non riesca a esprimere sul video un'immagine che invece nella sua mente è chiarissima. E perda così il/la paziente.
Il numero degli interventi di chirurgia plastica
E' giusto chiedere al chirurgo quanti interventi ha fatto? Che garanzie può dare?
Primo, il chirurgo può benissimo mentire e se è bravo a farlo è difficile sapere la verità. Secondo, non occorre avere fatto 1000 rinoplastiche per possedere una buona esperienza in questo intervento (se una persona non ha orecchio musicale può studiare il violino per vent'anni anni senza riuscire a suonare: in chirurgia è uguale). Terzo, esistono chirurghi con esperienza pluridecennale (e migliaia di casi operati) che usano sempre la stessa tecnica ormai obsoleta e non vanno a un congresso o un corso di aggiornamento da anni.
Tecniche "personali": sono valide?
Pochissimi chirurghi possono vantarsi di avere "inventato" una tecnica particolare. In chirurgia plastica ed estetica si inventano pochissime cose e quando questo succede la risonanza mondiale è immediata. Meglio diffidare di coloro che affermano (anche su giornali ad ampia diffusione) di avere "inventato" tecniche chirurgiche (che usano solo loro) e/o strumenti chirurgici miracolosi.
Critiche gratuite
Attenzione a coloro che parlano male dei colleghi e criticano a priori l'operato altrui senza sapere come era la situazione di partenza asserendo che loro avrebbero sicuramente fatto meglio.
Laser pigliatutto
Il laser oggi va molto di moda e i pazienti chiedono al chirurgo se lo utilizza, come garanzia per ottenere un buon risultato.
Questa radiazione viene utilizzata con successo in molti campi della chirurgia. I tipi di laser sono molti, ma non sempre il loro uso è indispensabile. Nella quasi totalità degli interventi di chirurgia estetica l'incisione "laser" non offre alcun vantaggio rispetto al bisturi a lama e all'elettrobisturi.
In altri è addirittura totalmente inutile e deleterio: vaporizzare col laser un tumore cutaneo non consente l'esecuzione dell'esame istologico e quindi impedisce la certezza della radicalità chirurgica.
Il laser è invece molto efficace nel "resurfacing" del viso (ringiovanimento cutaneo), nella depilazione, nell'asportazione di piccole lesioni benigne ecc.
Il prezzo delle operazioni
Capita spesso che alcuni pazienti chiedano prima di tutto il prezzo di un intervento senza aver fatto la visita preliminare e quindi senza conoscere qual è il tipo di intervento adatto a loro.
Ma un'operazione di chirurgia estetica non è come l'acquisto di un televisore (decisi marca e modello si può acquistare nel negozio che ha il prezzo più basso).
Di fronte allo stesso problema, diversi chirurghi possono proporre soluzioni completamente differenti. Non è detto che la migliore sia la più costosa, ma nemmeno necessariamente la più economica.
Alcuni, infine, praticano dei prezzi molto bassi perché, non rinunciando al loro guadagno, risparmiano su ciò che sta intorno a un intervento: la struttura, l'anestesista, l'assistente, i materiali ecc.
E' giusto avere un tariffario? Dopo molte titubanze ho deciso di pubblicarne uno. Si tratta comunque di costi indicativi con un minimo e un massimo data la ampia variabilità possibile.
I prezzi variano in rapporto all'entità e alla difficoltà dell'intervento da effettuare, alla tecnica scelta, alla durata, al tipo di clinica e all'onorario dell'equipe chirurgica che può avere grandi variazioni da un chirurgo ad un altro.
Inoltre, le strutture sanitarie (cliniche, day hospital) hanno costi diversi nelle varie città perciò è impossibile definire dei prezzi standard se non con un ampio range di variazione. Il preventivo, in sostanza, è sempre personalizzato e, per la sua definizione, è indispensabile la visita preoperatoria.
Anestesia locale o generale
E' opinione comune che anestesia locale sia sinonimo di velocità, dinamismo, minori rischi e recupero rapido (e minori costi). L' anestesia generale fa pensare invece a rischi maggiori, degenza più lunga, risvegli difficili, nausea e dolore.
In realtà, l'anestesia locale ad alte dosi è tossica e molti dei problemi che si verificano nelle liposuzioni sono dovuti al sovradosaggio di anestetico locale. Come sempre la verità sta nel mezzo: in alcuni interventi (come la blefaroplastica o l'autotrapianto di capelli), l'anestesia locale garantisce rapidi recuperi e un abbattimento dei costi. In altri, l'anestesia generale offre maggiori garanzie.
In certi casi, il tipo di anestesia dipende dall'entità dell'intervento. Nella liposuzione, se le aree da trattare non sono estese e la quantità di aspirato prevista non è eccessiva, si può operare in locale. Se si prevede di aspirare grandi quantità di grasso e il dosaggio di anestetico da infiltrare è vicino ai valori tossici l'anestesia generale è più sicura sia per il/la paziente che per il chirurgo.
Infine la scelta del tipo di anestesia dipende, come logico, dall'anestesista e dalla sua esperienza. Se l'anestesista non si sente sicuro o ha poca esperienza nella conduzione di una sedazione profonda (ad esempio per una rinoplastica o una liposcultura) è preferibile operare in anestesia generale che in questi casi garantisce minori rischi.
Il consulto di più chirurghi
E' utile sentire diversi pareri prima di prendere una decisione. Ma bisogna stare attenti a non affidarsi a chi riesce a convincere meglio. Non è detto che all'abilità dialettica corrisponda altrettanta perizia chirurgica e senso estetico. Se proprio volete fare il giro dei chirurghi è bene scegliere quello che prospetta il quadro più realistico.
Promesse e risultati
Alcuni chirurghi instaurano subito un rapporto confidenziale e promettono molto. Problemi? Rischi? Complicanze? Assolutamente no. Tutto sembra facilissimo. <> è la risposta più frequente. Ebbene, i rischi e le possibili complicanze ci possono essere: dipendono dal tipo di intervento che si fa. E' sempre opportuno chiedere di parlarne.
Non tutti i casi sono uguali. Il buon esito di un intervento, con soddisfazione sia del paziente che del chirurgo dipende in gran parte dalle possibilità di risultato prospettate, in rapporto alle aspettative personali. Un esauriente colloquio preoperatorio, realistico e senza false promesse, è alla base del successo dell'operazione.
Di chi fidarsi
L'ultima parola spetta sempre al paziente. Una volta fatte tutte le verifiche, non resta che mettersi nelle mani di chi ispira la maggiore fiducia. Se è rimasto qualche dubbio, uno dei sistemi migliori è sicuramente il passaparola. Se un' amica è soddisfatta ci si può far vedere dal chirurgo che l'ha operata. Ma se non si è convinti e non si sente affinità, meglio andare da un altro. Si tratta di chirurgia. Ovvero, di tagliare e cucire, magari di modificare il vostro aspetto.

sabato 24 maggio 2008

Occhiaie: un difetto ed un rimedio immediato


Quello delle occhiaie è un problema che affligge molte persone sia di sesso maschile che femminile. Le occhiaie sono più frequenti dopo i 40 anni, ma spesso possono comparire anche nei giovani. Si manifestano come un alone scuro al di sotto della palpebra inferiore, quasi sempre causato dalla presenza di un solco che, per effetto della la luce incidente, crea un'ombra evidente e antiestetica.
Questa condizione può essere costituzionale, causata dalla conformazione anatomica della regione palpebrale (pelle sottile, mancanza di pienezza della palpebra inferiore, conformazione dell'osso che costituisce il bordo orbitario inferiore) ed essere presente anche in età giovanile.
Oppure può comparire più tardi, durante il processo di invecchiamento: la pelle e il tessuto adiposo sottoorbitari e zigomatici si rilassano e scivolano verso il basso: ciò produce la comparsa di un solco a livello del bordo orbitario inferiore.
Spesso, inoltre, il rilassamento interessa anche il setto orbitario (la membrana fibrosa che chiude l'orbita anteriormente); si formano così le borse palpebrali che rendono ancora più evidente l'occhiaia.
Anche le abitudini di vita hanno un ruolo nella formazione delle occhiaie. Un'alimentazione corretta, l'astensione dal fumo e un buon riposo notturno aiutano nella prevenzione di questo inestetismo.
Il trattamento è principalmente chirurgico e consiste nel riempimento dei solchi che sono causa dell'occhiaia. Questo può essere effettuato con varie tecniche.
La Lipostruttura/lipofilling è la tecnica più utilizzata ed efficace dove il grasso viene prelevato con una mini liposuzione, centrifugato, purificato e infine iniettato nella zona sotto palpebrale in maniera omogenea e "strutturale" fino a riempire la depressione causata dalle occhiaie.
Se c'è stato un eccessivo abbassamento dello zigomo (che rende più evidente il problema) il trattamento consisterà prima di tutto nel lifting di quest'ultimo e, in alcuni casi, nel riempimento mediante un innesto dermo-adiposo fissato in sede con punti riassorbibili.
Infine, per la componente di iperpigmentazione delle occhiaie, si possono eseguire dei trattamenti locali con farmaci vasoprotettori, creme schiarenti (a base di acido cogico, vitamina C ecc), e/o dei peeling.
Per definire i dettagli (costi, tipo di ricovero e di anestesia) dell'intervento e, soprattutto, per valutare il possibile risultato in rapporto alle aspettative del paziente è sempre indispensabile la visita preoperatoria presso un chirurgo estetico

lunedì 19 maggio 2008

Le siliconate: sempre più di moda, sempre più diffuse



La mastoplastica additiva è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti. La popolarità su giornali e televisione e la sua diffusione nel mondo dello spettacolo ne hanno fatto un fenomeno di costume rendendo ormai note a tutti espressioni come seno rifatto, seni al silicone, donne siliconate ecc.
Ma un seno operato è sempre così evidente da essere bollato come finto? Come fare per avere un bel decolté senza essere etichettate come maggiorate o rifatte?


I suggerimenti possibili sono vari ma uno è particolarmente importante e riguarda le dimensioni: un eccessivo aumento di volume del seno produce inevitabilmente un effetto poco naturale. Se le protesi sono di grandi dimensioni, il seno risulterà poco mobile quando siete sdraiate, sembrerà appiccicato e quindi finto. L'aumento moderato e proporzionato al fisico, invece, darà un effetto più naturale e armonico. Un altro fattore che può far individuare facilmente il seno operato è la presenza di un rigonfiamento nel polo superiore anche se non si usano reggiseni tipo push up o simili. Questo effetto, che si osserva raramente nel seno naturale, è causato dalla sporgenza della protesi nella parte superiore. Come evitarlo? Se l'aumento del seno desiderato non è eccessivo, tutto è affidato all'abilità tecnica del chirurgo. Se è necessario un aumento più consistente o il seno è piccolo in partenza, è molto importante che il chirurgo usi le protesi cosiddette anatomiche o a goccia. Questi impianti sono disegnati in modo da concentrare la maggior parte del volume e della proiezione al centro e inferiormente, lasciando al di sopra dell'areola un profilo meno bombato e più naturale.
E le cicatrici? Le meno visibili sono quelle ascellari (per ovvie ragioni). Questa via, però, rende difficile l'inserimento delle protesi anatomiche ed è preferibile per aumenti moderati che si possono ottenere con le protesi rotonde. Con l'incisione nel bordo dell’areola mammaria si possono avere ottimi risultati e cicatrici poco visibili nella maggior parte dei casi, soprattutto se c'è una marcata differenza di colore tra areola e tessuto circostante. Infine, l'accesso sottomammario, se il chirurgo è bravo a posizionare la cicatrice esattamente nel solco, produce cicatrici invisibili, particolarmente se si ha la pelle chiara. Questa via è la migliore per inserire le protesi anatomiche senza neanche sfiorare la ghiandola mammaria.
Per concludere, quali sono i suggerimenti pratici da seguire per avere un bel seno, pieno, sodo e naturale, e non rischiare che amiche o vicini di ombrellone sospettino e parlottino su di voi come delle siliconate?
Non pretendete un aumento di volume eccessivo rispetto alla vostra situazione di partenza a meno che non abbiate difficoltà ad ammettere di avere un seno rifatto.
il seno deve essere in armonia col vostro corpo. E' possibile che un bel seno, in perfetta armonia sul corpo nudo, non sia evidente quando siete vestite. Per contro, il seno voluminoso sotto i vestiti può essere eccessivo e poco naturale nell'intimità.

Non esistate a contattare un buon chirurgo estetico anche per un semplice consiglio...

domenica 18 maggio 2008

Mastoplastica: che protesi dovrò mettere per passare da una prima ad una terza misura?

Non esiste un valore assoluto che può essere utilizzato per questo genere di calcolo, tuttavia la differenza tra una coppa e la sua misura superiore è normalmente di 100-150 cc. Questo significa che, teoricamente, per guadagnare due misure di coppa è necessario utilizzare protesi di circa 250-300 cc. Poichè la misura del torace ovviamente non cambia dopo la mastoplastica additiva, potete a questo punto divertirvi a calcolare la misura italiana di reggiseno che porterete dopo un aumento di un paio di taglie della coppa.

Ecco come rifarsi una verginita'

Pubblicato su Metro il 18/04/2008

Vivono a Londra da quando sono nate. Sono ragazze occidentali per cultura e musulmane per tradizione. Hanno fatto del sesso, perché la natura fa il suo corso, ma per sposarsi vengono spedite al Paese d’origine. Dove, senza l’imene, il delicato profilo interiore, saranno isolate dalla famiglia, ripudiate, e senza futuro. Vale anche se sono state violentate, anzi, nel caso, vergogna doppia. Il servizio sanitario inglese, in modo fin troppo pratico, ha così scelto di finanziare le operazioni di imenoplastica ai soggetti in situazione di tale drammaticità.

Quasi una follia, vista dall’Italia, dove comunque la ricostruzione dell’imene è richiesta, inserita tra le operazioni di ringiovanimento vaginale di gran moda. Ma né l’ironia del libro della Littizzetto, “Rivergination”, né l’immigrazione musulmana hanno alcuna influenza sulle clienti del dottor Matteo D’Ambrosio, specialista in chirurgia plastica che opera a Milano. «Da noi le donne che richiedono l’imenoplastica non hanno quasi mai problemi di natura religiosa o culturale, ma dovuti a violenze subite, a rapporti sbagliati, o prematuri. Sono ragazze piuttosto giovani, sempre accompagnate dai genitori. Ma è solo negli ultimi due anni che molte donne hanno trovato il coraggio di farsi visitare. In Italia non siamo in molti a praticarla, e parlo di specialisti, di chi ha alle spalle un doveroso curriculum e non di chi si improvvisa». Quante? «Posso valutare se ne eseguano una trentina di casi all’anno in tutto il Paese» dice ancora D’Ambrosio. Ma è una cosa estremamente diversa dalle operazioni di ringiovanimento vaginale. «Non è un disagio estetico, non è organico, non è periferico. È centrale. Chi la richiede vuole guarire dal suo disagio psichico». Ricucire una ferita interiore, invisibile, come l’imene. «Sono pazienti tutte molto timide, introverse, a parte una signora, che ricordo bene, di trent’anni, in questo caso fin troppo estroversa… Voleva rinnovarsi, perché doveva andare in sposa ad un benestante. Non mi disse molto di più». Altre richieste astruse, o curiose? «Peggio. Una famiglia che portò la figlia per farle l’infibulazione. Ho fatto loro leggere la legge italiana. Non faccio nulla che abbia motivazioni religiose. Nemmeno la circoncisione». Le clienti che rivogliono il loro imene da dove arrivano? «Da tutta Italia, ma pochissime dalle isole». L’operazione? «Semplicissima. Si usano dei lembetti di mucosa. Le membra sfrangiate vengono ricomposte. Un lavoro relativamente veloce, ma certosino. In sedazione. Dormono un po’. Poi, una settimana, prima di avere un imene che può considerarsi nuovo». I costi. «Dai 4 ai 6 mila euro tutti compreso».

La mastoplastica additica express: aumento del seno in un giorno


La mastoplastica additiva è senz'altro uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti. Dopo avere raggiunto degli ottimi risultati estetici, negli ultimi anni la nostra attenzione si è rivolta anche ad abbreviare la convalescenza post intervento e a ridurre al minimo il dolore post operatorio per consentire un ritorno alle normali attività in 24-48 ore.

Un post-operatorio agevole è, in mani esperte, quasi scontato se la mastoplastica è sottoghiandolare. Diverso è il caso dell'inserimento sottomuscolare (completo o Dual Plane). Lo scollamento del muscolo pettorale e il contatto con il periostio delle coste è infatti stato finora causa di fastidiosi dolori postoperatori.

La dissezione attenta, effettuata col radioelettrobisturi senza trazionare il muscolo, e la cura nel non toccare le delicate e sensibili terminazioni nervose periostee ci hanno consentito di ridurre notevolmente il disagio post operatorio. Inoltre i nuovi farmaci ora disponibili (come l'Ultiva) hanno praticamente annullato i classici effetti collaterali dell'anestesia generale (nausea, intorpidimento, debolezza ecc.), consentendo un recupero rapido ed efficace. L'anestesia generale è particolarmente utile nella mastoplastica Dual Plane perché consente l'uso dei rilassanti muscolari che facilitano lo scollamento muscolare riducendo notevolmente il dolore post-operatorio.

Attualmente, nella maggior parte dei casi l'aumento del seno viene da noi effettuato in Day Hospital. La paziente viene dimessa dopo poche ore, senza drenaggi; non è più necessario evitare i movimenti delle braccia e si possono riprendere le normali attività dopo 24-48 ore. Già al termine dell'intervento la paziente può indossare un normale reggiseno sportivo evitando la classica (e fastidiosa) fasciatura compressiva che usavamo fino a qualche anno fa.